Un esperto di sicurezza americano ha fatto sapere che Conficker, il worm che tanto scalpore ha provocato nella stampa (pur non essendosi reso responsabile per alcuna particolare catastrofe, alla fin fine), ha insidiato ed infettato centinaia di processori ed equipaggiamenti medici in numerosi ospedali americani.
Non sono poi un grosso numero di sistemi ospedalieri infettatti, se si confronta con la diffusione di Conficker nei PC domestici o anche solo il numero di strutture ospedaliere nel paese a stelle e strisce (o nel mondo). Non è al momento stata diffusa alcuna informazione sul metodo che il worm ha usato per penetrare in strumenti informatici che controllano elettrocardiogrammi e reparti di terapia intensiva, a dire il vero, ma già in passato ho avuto modo di leggere della diffusione di sistemi Windows nell’ambiente dell’healthcare di tutto il mondo, e di come i virus attuali siano perfettamente in grado di farsi trasportare dalle chiavette USB… E non credo di essere particolarmente fantasioso se mi immagino che tra le due cose ci sia un collegamento!
Inoltre, molti di questi sistemi sono collegati indirettamente o direttamente con la Grande Rete, e nominalmente le strutture ne traggono beneficio… Purtroppo però il rischio di infezione è decisamente troppo grande. Eppure sono tante, e sempre di più, le strutture e gli enti che erogano servizi pubblici ad affidarsi alle tecnologie basate su Internet per tagliare i costi. Evidentemente, nel modo sbagliato.
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