Computazione quantistica – informazioni nel nucleo di un atomo

computazione quantistica

 
Un team di scienziati ha annunciato di aver costruito il più piccolo dispositivo di storage del mondo: sono riusciti ad immagazzinare informazioni all’interno del nucleo di un atomo di fosforo. Non vi preoccupate, non è uno di quei giochi meschini per attirare lettori, la notizia è vera e nomi come la Oxford University, lo US Department of Energy e la Princeton University non fanno che confermarne l’attendibilità ;).
Il concetto di computazione quantistica non è proprio nuovissimo, sebbene molti degli studi ad essa connessi siano allo stato larvale; capirete dunque come quello che è stato compiuto è davvero un grande passo in questo campo.
E il tutto grazie al lavoro svolto da un elettrone di un atomo di fosforo inserito all’interno di un cristallo di silicio; l’elettrone, spiega John Morton della Oxford University, si comporta come un intermediario tra il nucleo ed il mondo esterno, fornendo agli scienziati la possibilità di ottenere lunghi tempi di memorizzazione e, proprio grazie alla particella subatomica, di lavorare a velocità elevate.
L’informazione è rimasta immagazzinata nel nucleo per circa un decimo di secondo, ma il gruppo di scienziati è riuscito a fare in modo che l’informazione fosse accessibile per circa due secondi.
Il tempo di immagazzinamento raggiunto grazie al cristallo fa ben sperare: per esso esiste un valore di soglia di un secondo che, se superato, permetterebbe l’adozione di opportune tecniche di correzione degli errori; grazie a queste poi si potrebbero proteggere i dati e fare in modo che ne rimanga memoria per un periodo indefinito di tempo.
In quel momento si prospetteranno scenari per immaginare i quali l’unico limite sarebbe la fantasia :).

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