Come perdere i dati dall’hard-disk in 5 modi bizzarri

perdita dati hard disk danneggiatiPerdere i dati dall’hard-disk non è impossibile. Anzi, può essere un’operazione molto probabile a causa di vari motivi. La prima cosa che possiamo fare in questi casi di panico, se non abbiamo effettuato in precedenza un backup, è quella di rivolgerci ad una società specializzata nel recupero dei dati, soprattutto se si tratta di informazioni importanti che non possiamo perdere. Dobbiamo però evitare di procedere autonomamentea manomettere il disco rigido, per evitare l’impossibilità del recupero dei dati.

Paolo Salin, Country Director dell’azienda Kroll Ontrack specializzata proprio nel recupero dei dati, spiega: “Nella maggior parte dei casi vi sono ottime possibilità di recuperare i dati da un supporto danneggiato ma tali possibilità si riducono notevolmente se il dispositivo è già stato aperto e maneggiato da improvvisate e sedicenti società di data recovery. E’ molto importante, quindi, evitare qualsiasi tipo di manomissione. Nella nostra lunga esperienza, ci è capitato più volte di operare su dispositivi che avevano già subito tentativi di ripristino e i nostri tecnici spesso si sono trovati di fronte a situazioni disastrose: hard disk privi di componenti o rimontati in modo errato, addirittura dispositivi con briciole o altre impurità all’interno“.

Quali sono quindi i modi più bizzarri che ci fanno perdere i dati da un hard-disk in modo definitivo? Ecco una classifica:

1) Uno dei casi più frequenti di manomissione di un hard disk è quello in cui i tecnici scoprono l’assenza all’interno dei dischi di componenti fondamentali per il funzionamento, come le testine. Evidentemente chi ha smontato l’hard disk per tentare di recuperare i dati si è dimenticato di rimontare qualche pezzo.

2) Uno dei danni più frequenti è relativo alla presenza di impronte digitali sulla superficie dei dischi consegnati ai tecnici. Kroll Ontrack spiega che bisognerebbe evitare a tutti i costi il contatto dei dischi con qualsiasi elemento, visto che i dati sono contenuti proprio sui piatti.

3) E’ importante che il tentativo di recupero dei dati avvenga in camere bianche professionali e non in ambienti qualsiasi. Molte volte i tecnici hanno trovato addirittura briciole e polvere dentro gli hard-disk, cosa che non dovrebbe mai accadere.

4) Altro motivo che impedisce il recupero dei dati è la presenza di graffi sui piatti. Anche in questo caso tutto ciò succede per una mancanza dei dovuti accorgimenti dopo l’impossibilità di accedere ad un hard-disk.

5) Spesso i dischi arrivano nei laboratori smontati in tanti pezzi. Addirittura in alcuni casi i vari pezzi corrispondono a modelli di hard-disk diversi. Non bisogna mai agire personalmente per cercare di recuperare i dati, soprattutto se non sappiamo cosa stiamo facendo, per evitare di causare altri danni.

Dice Paolo Salin: “Sebbene la classifica possa far sorridere, non dobbiamo dimenticare che un disco già aperto può voler dire per il cliente dati persi per sempre o non recuperabili nella loro totalità. Se consideriamo che in un hard disk sono in gioco grandezze di alcuni milionesimi di millimetro è facile rendersi conto di quanto sia importante intervenire solo in modo professionale. La casistica raccolta dagli specialisti del nostro Servizio Clienti ci dice che ad aprire i supporti danneggiati sono in generale gli amici e i conoscenti in caso di utenti privati, tecnici non specializzati nel caso di piccole-medie aziende. Infine i rivenditori di informatica che nel tentativo di ripristinare i dati dei loro clienti decidono di aprire da soli il supporto o di affidarsi a presunti esperti trovati su Internet, selezionati in base a offerte civetta invece che alle reali capacità. Il consiglio, in qualità di professionisti ed esperti, è invece quello di non aprire o far mai aprire i supporti danneggiati se si desidera mantenere inalterate tutte le possibilità di recupero.

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