Che Jobs non torni più? La Apple stretta in un angolo

steve jobs e tim cook
A quanto pare la politica di mezze verità (se non totali menzogne) si è rivoltata contro la Apple. Gli investitori sono sempre più nervosi ed infastiditi da questo gioco di specchi, che ci rende completamente impossibile fidarci di qualsiasi voce o dichiarazione che riguardi la salute di Steve Jobs.

La “cortina fumogena”, probabilmente nata con le migliori intenzioni del mondo (preservare la privacy di Jobs e stabilizzare le azioni della compagnia) ora ha decisamente messo in grave imbarazzo i portavoce di Apple e persino i giornalisti che si erano fidati delle dichiarazioni ufficiali che davano Jobs per sano come un pesce. Ora persino Bloomberg va a interrogare primari di chirurgia, giocando a fare il Dr. House in giro per il mondo per chiedere lumi sulla Procedura di Whipple, l’operazione di rimozione del pancreas che potrebbe essere il destino del povero Steve.
 
La situazione avrebbe potuto essere semplicemente brutta, ma la condotta di Apple l’ha resa catastrofica. Invece di mettere a tacere le voci il silenzio ha causato altre speculazioni, che affossano il titolo della multinazionale ogni giorno. E non basta: ci sono le basi per un’investigazione della Commissione per i Titoli e gli Scambi degli Stati Uniti, un organo di controllo che esaminerà se l’azienda o lo stesso Jobs hanno ingannato volontariamente gli azionisti.
Nel caso di un tracollo del titolo, ci sono tutte le basi per una class action.
 
Certo, le condizioni mediche complesse sono suscettibili di improvvisi cambi di diagnosi: molti non prendono in considerazione il fatto che Steve sia solo una vittima degli eventi. E se non tornasse più, alla Apple si ritroverebbero senza timoniere, e costretta per forza a cambiare rotta radicalmente.
 
foto da www.alleyinsider.com

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