La censura cinese non funziona alle sette di sera. E’ proprio questo ciò che si potrebbe affermare, prendendo in considerazione opportunamente i dati che si riferiscono alla questione. Sappiamo che non in tutte le parti del mondo esiste la libertà di parola, nemmeno in rete, nonostante internet possa essere considerato uno spazio libero da questo punto di vista. In Cina vengono impiegati circa 4.200 censori, che hanno il compito di cancellare i vari messaggi che gli utenti pubblicano su Twitter in versione cinese, Sina Weibo.
Esiste un vero e proprio sistema di filtraggio che fa in modo che, nel giro di un minuto da quando vengono pubblicati, i messaggi vengano eliminati. Si effettua un’opera di censura accurata, soprattutto quando si fanno riferimenti alla politica e a chi è al potere.
Ma c’è un momento in cui la censura sembra essere meno attenta: si tratta del punto che corrisponde alle sette di sera, quando va in onda il telegiornale. E’ proprio di questo momento che si potrebbe approfittare, per eludere le restrizioni.
A quanto pare i censori lavorano in tempo reale e a quell’ora della sera si concedono una piccola pausa, così come al mattino presto, quando tutti dormono. Una ricerca specifica ha mostrato che ci sono dei punti sensibili, approfittando dei quali la censura cinese potrebbe essere superata.
In particolare, potrebbe essere una soluzione perché non vengano censurate alcune espressioni particolari. Fra queste, per esempio, “supporto ai ribelli siriani”, “libertà di parola”, “indipendenza della magistratura”, “abusi della politica”, “Pechino”, “governo”, “poliziotto” e “persone”.
Sono queste le parole che ricorrono maggiormente nei messaggi cancellati e di solito la censura è molto attiva nel procedere ad eliminare tutti i messaggi che le contengono. Davvero un’opera di filtraggio che ci fa capire come sia impossibile esprimere le proprie idee. Spesso la censura cinese è stata oggetto di ampie critiche.
In particolare gli Stati Uniti hanno protestato proprio contro questo tipo di censura, ma ancora i tempi non sembrano essere maturi, perché si riesca a trovare una soluzione adatta e si consideri anche in Cina il web come uno strumento che possa dare a tutti la possibilità di manifestare il pensiero personale. Per fare questo occorrerebbe una vera e propria rivoluzione culturale, ma intanto, come hanno dimostrato i dati, anche i momenti di disattenzione possono offrire l’occasione per cominciare a portare avanti un cambiamento di notevole importanza.