Cambiare IP è uno dei termini più utilizzati come chiave nei diversi motori di ricerca. Ogni dispositivo connesso ad Internet viene identificato attraverso un indirizzo IP, quest’ultimo formato da quattro gruppi di numeri, ciascuno compreso tra 0 e 255, separati tra loro da un punto. Tale indirizzo viene fornito automaticamente, al momento della connessione, dal proprio Internet Service Provider ed è unico. Ciò significa che per tutta la durata della connessione, in tutto il mondo, non esisterà un numero uguale a quello a noi assegnato.
L’indirizzo IP è molto utilizzato per il controllo sulle attività svolte da un utente all’interno delle piattaforme Web, imponendo eventualmente determinate ristrezioni all’utente. In questo modo piattaforme come MegaUpload, diffuso servizio di streaming che offre film e serie TV, riesce ad imporre la limitazione dei 72 minuti, trascorsi i quali viene interrotto il flusso audio video per circa un’ora.
Tali modifiche sono aggirabili attraverso la modifica del proprio IP pubblico, operazione per la quale esistono sostanzialmente due metodi.
Cambiare IP riavviando manualmente il Router
Ogni qual volta accendiamo il Router, questo tenta più o meno automaticamente di stabilire una connessione con il nostro ISP il quale, validata la richiesta di accesso alla rete Internet, assegna in maniera casuale un indirizzo IP in quel momento contrassegnato come libero. Tale operazione è anche conosciuta con il termine di Handshake.
Ogni qual volta l’utente ritenga necessaria la modifica del proprio indirizzo Internet Protocol, non dovrà fare altro che spegnere il proprio router per poi riaccenderlo successivamente. Tale azione provocherà un nuovo handshake e quindi una nuova assegnazione di indirizzo.
L’operazione potrebbe però spesso non funzionare poiché, in alcuni casi, l’IP address per quel determinato utente viene mantenuto anche in assenza di connessione fino allo scadere di un determinato timeout. Si tratta tuttavia della pratica più diffusa, in quanto semplice da effettuare anche per i neofiti del settore dell’Information Technology.
Cambiare IP utilizzando un Server Proxy
Un Proxy non è altro che un programma che si interpone tra un client ed un Server permettendo una migliore comunicazione tra i due. Se un client cerca determinate informazioni invierà una richiesta al Proxy che richiederà al server di inviare soltanto informazioni eventualmente a lui sconosciute.
Per occultare il proprio indirizzo IP è prassi comune utilizzare un server SOCKS, ovvero un particolare tipo di proxy che permette di effettuare una connessione tra computer situati in due reti IP differenti. Al sistema la richiesta arriverà quindi da un server dotato di un altro IP e quindi non solo otterremo lo scopo di accede ai suoi servizi, ma avremo la garanzia di essere completamente anonimi.
Uno dei Proxy SOCKS più diffuso è certamente TOR, un software open source e multipiattaforma sviluppato da Roger Dingledine e Nick Mathewson. Disponibile per Windows, Linux, Mac OS X, iOS ed Android, il programma è scaricabile gratuitamente dall’apposito sito Internet e facilmente configurabile. L’unico inconveniente di tale servizio è il forte rallentamento della connessione ad Internet.
Tor è il programma per la navigazione anonima più diffuso perchè offre:
- Portabilità: l’applicazione è disponibile con la quasi totalità dei sistemi operativi attualmente in circolazione, sia per personal computer che per smartphone.
- Supporto: il programma è perfettamente efficiente per browser, instant messaging, connessioni remote e quant’altro.
- Facilità di utilizzo: Tor non richiede alcuna installazione ed è molto intuitivo.
Questo è certamente il sistema più utilizzato per tutti coloro non abbiano accesso diretto al router, come ad esempio gli impiegati di un ufficio o di un’azienda, o per tutti i professionisti dotati di una connessione al World Wide Web con indirizzo IP statico, ovvero prefissato dalla compagnia telefonica e pertanto immutato nel tempo.
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