Twitter è purtroppo tristemente famoso per gli innumerevoli episodi, se non quotidiani, settimanali, che lo portano costantemente sulle all’attenzione dei media (oltre che degli utenti meno pazienti), per via di bug, disservizi vari causati da una gestione delle risorse non ottimale e da cattiva programmazione e, non ultimi, i frequenti attacchi da parte di hacker o aspiranti tali che mettono spesso in ginocchio l’intero sistema o gli account di singoli utenti, per creare panico o per semplice diletto.
Qualche giorno fa sono stati scoperti due importanti bug di Facebook, corretti fortunatamente nel giro di una giornata, che mettevano non poco a rischio la privacy degli utenti. Ha fatto particolare scalpore, ad esempio, il bug che permetteva di “spiare” le chat degli altri utenti, compresi quelli non presenti nella propria lista di amici. Un bug in Twitter, servizio in qualche modo concorrente di Facebook, ha fatto sparire, nella giornata di ieri, tutte le voci follower (chi segue) e following (chi viene seguito) dagli account degli utenti.
In realtà, questo strano comportamento, che ha portato quasi il panico tra gli utenti più fedeli del servizio (per un’ora, a partire dalle 19:00, ora italiana), non è una conseguenza diretta del bug scoperto dagli gestori di Twitter. Questi si sono infatti accorti di un baco che permetteva, tramite il comando “accept NOMEUTENTE”, di aumentare i follower di un account senza che gli utenti coinvolti ne fossero a conoscenza.
In poco tempo questo aveva portato a un aumento massiccio dei follower dell’utente “Jesus Christ”, che aveva guadagnato 113 mila seguaci assolutamente ignari. I gestori di Twitter hanno così deciso di resettare temporaneamente il sistema sottoscrizione, per correggere il bug e riportare la situazione alla normalità.