L’informatica si sta muovendo sempre più verso un’era in cui ognuno ha la possibilità di scegliere il modo che preferisce di fare quello che vuole e non fanno eccezione i browser web. È ormai lontano il tempo in cui Microsoft, col suo Internet Explorer, dominava il mercato, dopo aver sbaragliato l’allora concorrente Netscape (qualcuno se lo ricorda più?). L’attuale panorama del web è popolato da una serie di concorrenti, tutti disponibili gratuitamente e quasi tutti utilizzabili su diverse piattaforme.
L’ultima indagine di NetApplications delinea un quadro piuttosto interessante: quasi tutti i browser web hanno acquistato nell’ultimo anno significative quote di mercato, tranne Internet Explorer, che continua la sua inarrestabile discesa, arrivando per la prima volta, da molto tempo a questa parte, sotto il 60% di utilizzo (59,95% per la precisione, con un calo dello 0,69% rispetto a marzo).
Il perché non è un mistero: la scarsa compatibilità coi più recenti (e non solo) standard del web, oltre alla innumerevoli falle di sicurezza, oltre alla sempre maggiore appetibilità dei concorrenti Safari, Opera e soprattutto, il sempre più utilizzato Firefox (nato da una costola del defunto Netscape) e il nuovo arrivato Chrome di Google. Non sembra sia servito a molto l’annuncio di Microsoft sulla compatibilità del futuro Internet Explorer 9 col codec H.264 e con HTML5.
Deve aver aiutato anche l’imposizione a Microsoft del Ballot Screen, da parte dell’antitrust europeo, per dare agli utenti la possibilità di scegliere il browser preferito. Apple Safari invece, sebbene non disponibile sotto Linux e poco usato sotto Windows, acquista sempre maggiore diffusione anche grazie alla presenza su dispositivi come iPhone, iPod touch e il neonato iPad.