Il motore di ricerca sviluppato dalla società attualmente guidata da Steve Ballmer, ha deciso di atteneresi in maniera altamente scrupolosa alle nuove disposizioni dettate dalla Commissione Europea in materia di privacy. In particolare tutti gli indirizzi IP registrati nel momento in cui un utente inserisce unq query di ricerca, verranno conservati per un periodo non più lungo di 6 mesi. Microsoft ha quindi deciso di garantire una migliore riservatezza dei dati, punto focale dell’attenzione della maggior parte degli utenti Internet.
Rispetto a quanto deciso dalla società fondata da Bill Gates, solo Yahoo sembrerebbe fare di meglio, mantenendo le informazioni fino alla terza mensilità, mentre il principale concorrente del search engine di Redmond, ossia Google, continua a mantenere un archivio di 9 mesi.
Sebbene alcuni analisti ritengano indifferente la scelta di adempiere o meno a quanto stabilito dalle normative Europee, molti esperti ritengono opportuna la scelta della Microsoft, che potrebbe così sottrarre all’avversario una buona fetta di utenza.
Fonti vicine alla società di Mountain View, attualmente non confermate ma nemmeno smentite, confermano che ad oggi il leader dei motori di ricerca guarda con attenzione le mosse degli avversari, ma che nessuno di questi rappresenta ancora una minaccia.