Bill Gates nei primi anni ottanta
Chissà cosa direbbero i nostri politici o professori universitari, aggrappati alle proprie poltrone come Linus alla propria coperta, spesso ben oltre i confini ragionevoli della demenza senile. Odiato un po’ da tutti quelli che non lo amano, Bill Gates è stato uno dei nostri punti fermi sin dagli albori del personal computing… Ed è da un paio d’anni che sta pianificando il proprio pensionamento. Nonostante la situazione incredibilmente complicata di Microsoft, ha ormai lasciato il timone in altre capaci mani. Certo, non è stato un cambiamento improvviso, ma un lento e graduale passaggio delle consegne. E il mio parere è che questa transizione priva di sussulti sia stato il suo ultimo capolavoro commerciale.
In un nuovo mondo, in cui Google e Apple strappano a morsi enormi fette di mercato che forse avrebbero potuto essere di Microsoft, ogni movimento è rischioso. Abbiamo spesso potuto constatare cosa succede quando una voce indiscreta, magari pure fasulla, arriva alle orecchie di siti, giornali e soprattutto azionisti: il crollo del valore delle azioni viene subito servito su un piatto d’argento. Bill si è mosso dolcemente e silenziosamente, come nelle scene finali di Uccelli di Hitchcock, per arrivare alla propria macchina e abbandonare una corporation forte, sana e competitiva. Da quando sette anni fa ha lasciato il ruolo di CEO a Steven Ballmer i profitti di Redmond si sono raddoppiati, ma il valore delle azioni è rimasto congelato… niente crack ma neppure alcun aumento vertiginoso. Un segno dei tempi in cui finalmente esiste una concorrenza. E proprio adesso che il vecchio Bill sta per passare ad altri interessi (cioè alla sua fondazione benefica da 33 miliardi di dollari), inizierà la vera lotta. Affrontare Google, affrontare il nuovo mercato, riportare Microsoft alla ribalta in un mondo che si sta stufando di sistemi operativi elefantiaci e costosissimi sarà una sfida per altri. Gates, arrivato a 51 anni, ha deciso di chiudere la partita finchè è in vantaggio. Non credo che nessuno possa dargli del cretino per questa scelta.