Avaxhome chiuso: è stata oscurata in Italia l’edicola digitale, perché ritenuta responsabile del reato di ricettazione dei diritti d’autore. A disporne il sequestro è stata la Procura di Milano, che ha deciso di non rendere più raggiungibile in Italia il noto sito web che si occupa di mettere in condivisione libri, giornali e fumetti. Il tutto è partito da una denuncia della Mondadori, la quale aveva affermato che Avaxhome permettesse di scaricare illegalmente la versione integrale di pubblicazioni editoriali, anche in concomitanza con l’uscita in edicola o con la pubblicazione delle opere stesse.
Secondo la Mondadori tutto ciò andava a ledere i diritti d’autore e Avaxhome sarebbe stato responsabile anche di ricettazione, perché otteneva un guadagno derivante dai clic degli internauti su dei banner pubblicitari.
Sostanzialmente Avaxhome sarebbe stato responsabile di trarre profitto da contenuti “rubati”. Proprio con queste motivazioni si è disposto il sequestro dell’edicola su internet. In ogni caso Avaxhome ha deciso di presentare ricorso, anche perché il problema su cui si va a dibattere è molto serio.
In effetti la questione si pone anche per chi decide di pubblicare articoli integrali su internet tratti da riviste e giornali. Sulla scia dell’accusa formulata dalla Procura di Milano nei confronti di Avaxhome, chiunque potrebbe essere denunciato.
D’altronde la questione richiama da vicino un problema molto più ampio, che è quello della libertà della rete, un argomento molto dibattuto anche all’estero. Basti ricordare che in Germania Google sta cercando di far valere le sue ragioni contro una proposta di legge che porterebbe il colosso di Mountain View a pagare per le notizie giornalistiche che il motore di ricerca veicola attraverso i risultati che restituisce.
Pure l’Agcom si era mobilitata, proponendo di staccare la connessione in caso di download da internet illegali, pubblicando una bozza per un presunto decreto legge. Il problema insomma è molto sentito. In effetti la questione si collega anche al file sharing illegale, che in Europa è in crescita.
In casi come quello di Avaxhome è difficile riuscire a stabilire chi abbia veramente ragione e non possiamo che chiederci fino a quale punto, pur essendo fondamentale la libertà su internet, essa possa spingersi.
Nella questione rientra anche l’appello alla diffusione della cultura, che dovrebbe essere considerato un altro dei diritti fondamentali proclamato dal web. Fino a quale livello è possibile arrivare anche in questo senso?