Spesso sento parlare, da utente ibrida tra Mac, Linux e Windows, di molti trick, suggerimenti e metodi supposti per aumentare la velocità del proprio computer agendo sul sistema.
La verità è che la maggior parte di questi sistemi non solo non funzionano, ma alcuni di questi addirittura rallentano l’esecuzione o ne pregiudicano l’integrità.
Esaminiamo insieme alcuni dei più plateali errori e smitizziamoli una volta per tutte, in tre puntate.
Questo suggerimento gira da quando qualcuno ha messo in giro la voce che Microsoft si “accaparra” il 20% della vostra bandwidth per Windows Update; stando alle istruzioni che si trovano su un qualsiasi sito di suggerimenti, si suppone che per liberare questa banda voi dobbiate disabilitare il QoS, ma non solo questo suggerimento è sbagliato: disabilitando il QoS causerete diversi problemi alle applicazioni che si appoggiano su di esso, come quasi tutti i programmi di streaming o Voip.
Anche se non vi fidate di me, c’è il sito di Microsoft a darvi conferma delle mie parole:” Ci sono state diverse pubblicazioni inerenti Windows XP che affermano che il 20% della banda sia riservato al QoS; queste affermazioni non sono corrette: il 100% della banda è disponibile per tutti i programmi a meno che un programma non richieda specificamente una priorità di banda.”.
In questo tranello, di recente parto, ci sono cascati in molti, tra cui anche i “geni” di Gizmodo e Lifehacker; stando a quello che viene suggerito si dovrebbe utilizzare l’MSconfig per modificare la finestra a tendina del “numero di processori” sulla scheda di boot (boot advanced options). La scelta del numero di core da utilizzare è indubbiamente un parametro che fa gola a molte persone che vanno per tentativi, ma come con la memoria virtuale della macchina, su Windows Vista è inutile e pericoloso giocarci.
Infatti il problema è che questo parametro viene mutato solo per verificare se ci sia qualche problema con un processore o per un programmatore per testare il codice su un singolo core invece che su tutti. Windows usa tutti i vostri processori di default, anche per il processo di boot.
La caratteristica del Prefetch è di prendere parti di applicazioni che utilizzate frequentemente e tentare di ottimizzarne il processo di caricamento per velocizzare il tempo di avvio, così quando un sito vi suggerisce di cancellare regolarmente i files di prefetch per velocizzare l’avvio di Windows, non credetegli, state facendo il contrario.
Il prefetch è utilizzato come una specie di indice per dire a Windows quale parte di una applicazione dovrebbe essere caricata per accelerare i tempi, ma Windows non utilizza questi files se non sta inizializzando una applicazione indicizzata. Inoltre vi è un limite di 128 files che possono essere memorizzati nella cartella di prefetch e Windows effettua una pulizia ciclica della cartella, eliminando le applicazioni meno utilizzate.
Non solo, la utility di defrag si appoggia su questi files per indicizzare velocemente la posizione delle applicazioni sul disco, accelerando ancor di più il processo.
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