Si è concluso a Firenze il convegno e-Privacy 2007 che quest’anno ha puntato l’attenzione sul controllo sociale e sul tecnocontrollo e che, come ormai consuetudine, ha assegnato i Big Brother Award Italia, un premio “in negativo” a chi piu’ ha danneggiato la privacy.
Ecco chi sono i vincitori decretati dalla giuria tra le 58 nomination:
Premio TECNOLOGIA PIU’ INVASIVA: GOOGLE, sicuramente Google ha diversi meriti per i servizi che ha realizzato e continua a sfornare, ma questo non mette in secondo piano la questione privacy. Ogni ricerca, ogni email, ogni post viene registrato ed analizzato. Se si aggiunge a tutto ciò la recente acquisizione di DoubleClick.com Google è potenzialmente l’entità più pericolosa per la privacy.
Premio LAMENTO DEL POPOLO: TELECOM ITALIA, le cui violazioni della privacy sono eclatanti quanto tristemente conosciute
Premio PEGGIORE ENTE PUBBLICO: COMUNE DI MILANO, che si aggiudica il premio per le centinaia di telecamere installate nella città che non riportano nessun cartello che indichi a chi è affidato il trattamento dei dati.
Premio PEGGIORE AZIENDA PRIVATA: TELECOM ITALIA, le intercettazioni telefoniche fatta a 360 gradi su migliaia di italiani hanno decretato l’affossamento dell’azienda che nell’ultima assemblea degli azionisti ha visto Beppe Grillo come portavoce di tutti i piccoli azionisti grazie alla sua iniziativa Share Action – Riprendiamoci Telecom
Premio BOCCA A STIVALE: PAOLO GENTILONI, secondo le ultime esternazioni del Ministro delle Comunicazioni le intercettazioni sono un problema solo se divengono pubbliche e se i giornalisti ne fanno abuso.
Premio MINACCIA DA UNA VITA: PARLAMENTO ITALIANO, premiato per aver approvato in un batter di ciglio una legge contro le intercettazioni abusive solo quando i parlamentari si sono visti minacciati in prima persona. La tendenza del Parlamento è sempre stata quella di dinteressarsi di questioni riguardanti le Nuove Tecnologie. Quasi tutti i suoi membri rifiutano di informarsi (perché è una cosa “per tecnici”) e poi passano norme scritte dalle aziende senza preoccuparsi di valutare gli effetti sul cittadino.