Eravamo alla fine degli anni ottanta, e Steve Jobs era stato silurato e sostituito con John Sculley, che come è noto negli anni seguenti avrebbe fatto schiantare la Apple al suolo con una politica visionaria ma completamente fuori rotta. Una delle ossessioni di Sculley era prevedere futuro del personal computing… e lui immaginava anzitempo computer molto trasportabili, comunicazione wireless, un grande network di documenti ipertestuali, interfacce sensibili al tocco e videochat. Incorporò tutta questa “fantascienza“ in un concept, il Knowledge Navigator, che vedete tanto nell’immagine qua sopra quanto nel video che segue. Rimarrete sorpresi dalla somiglianza di molte delle sue idee con la tecnologia che abbiamo a disposizione oggi:
Devo dire che è stranamente simile al famoso demo di Microsoft Surface, non fosse altro per la presenza di un tizio dall’aria pomposa e la faccia inespressiva che cincischia con l’interfaccia. E poi per quante somiglianze ci siano col presente, molte altre cose non solo sono sbagliate, ma anche un po’ dementi: non ci è voluto molto per capire che la tecnologia di riconoscimento verbale è praticamente morta sul nascere. Anche se fosse applicabile, chi diavolo vorrebbe essere circondato da gente che urla le cose al proprio computer (cose che non sono insulti, intendo)? E poi, quale mente perversa vorrebbe un nerd col cravattino come interfaccia vocale? Domande che fanno girare la testa…
Beh, per quanto sia un po’ noioso e surreale, è sempre meglio del coevo video di Microsoft, in cui una poveraccia con degli occhiali mitologici rappa per fare pubblicità all’accoppiata Windows/Intel 386…
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