Don Paolo Padrini è un parroco di Stazzano noto per aver realizzato un’applicazione per iPhone, scaricata da circa 250.000 utenti, per leggere ed ascoltare testi e canti sacri. Adesso un programma molto simile all’iBreviary è stato realizzato per il nuovo iPad, il dispositivo più volte presentato dallo stesso Steve Jobs come l’anello di congiunzione tra uno smartphone ed un netbook. L’obiettivo principale è quello di rendere la Chiesa un’istituzione più moderna, capace di adattarsi alla società attuale. A fine luglio quindi il messale potrà finalmente approdare sul nuovo gioiello della Apple.
Grazie alla nuova versione dell’applicazione già presente per il melafonino, gli utenti, principalmente preti e fedeli, avranno la possibilità di scaricare sul nuovo device la Santa Messa in ben cinque lingue, ovvero italiano, inglese, francese, spagnolo e latino. Don Padrini, consulente del Vaticano per i nuovi mezzi di comunicazione, si è detto totalmente entusiasta dell’applicazione che permetterà un approccio più innovativo.
L’Apple iPad potrebbe quindi sostituire il classico libro presente negli altari di tutto il mondo. Secondo quanto dichiarato dal sacerdote, la Chiesa ha imparato ad apprezzare i nuovi mezzi di comunicazione digitale ed è interessata ad utilizzarli a proprio vantaggio. La preghiera non è una cosa vecchia ed il recente utilizzo di Facebook e YouTube da parte di Papa Benedetto XVI lo dimostra appieno.
L’intero sviluppo dell’applicazione, che è costata al Padrini circa 5.000 euro, è stata molto apprezzata tanto che alcune diocesi statunitensi hanno chiesto una versione del software compatibile con i BlackBerry. Adesso si cercano i fondi.