App su Facebook, a quali informazioni degli utenti possono accedere?

app facebook privacyTutti noi usiamo delle app su Facebook e ci è sicuramente capitato che, per accedere ad esse, ci venga richiesta l’autorizzazione all’accesso ad alcune informazioni personali. Proprio di questo si è occupato un articolo pubblicato di recente sul Wall Street Journal, che ha riaperto la questione della privacy su Facebook. Non tutte le condizioni infatti poste dal popolare social network appaiono piuttosto chiare da questo punto di vista e molti, proprio sulla scia dell’articolo pubblicato, hanno accusato Facebook di non essere molto trasparente in termini di riservatezza personale.

Il Wall Street Journal ha preso in considerazione cento applicazioni per Facebook tra le più usate. L’obiettivo è stato quello di capire a quali informazioni degli utenti queste applicazioni hanno la possibilità di accedere.

Tra le app testate dal Wall Street Journal possiamo ricordare Angry Birds, FarmVille e Il Mio Calendario. Sono emersi dei dati molto precisi: alcune applicazioni richiedono di accedere all’indirizzo di posta elettronica, alle fotografie, alle date di nascita e alle preferenze politiche o religiose.

Da un certo punto di vista tutto ciò può essere considerato allarmante. Eppure Facebook aveva decretato delle nuove regole per la privacy. In particolare si è spesso avuto a che fare con delle questioni che riguardano il legame fra le fotografie e la privacy di Facebook.

In realtà niente è così allarmante come apparentemente possa sembrare, perché il tutto sta nella concessione dell’autorizzazione da parte dell’utente, il quale è informato di tutti i dati a cui l’applicazione tenta di accedere e che sono elencati nella specifica pagina di conferma.

L’unico problema può essere costituito dal fatto che queste applicazioni richiedano l’accesso anche ad alcuni dati che non servono per il loro funzionamento. Di conseguenza si può ipotizzare che questi dati in realtà vengano ceduti agli inserzionisti interessati alla pubblicità e che hanno stipulato un accordo con Facebook.

C’è da chiedersi quante aziende pubblicitarie sono approvate da Facebook e quante possono utilizzare i dati rintracciati in base alle loro esigenze. Tra l’altro spesso gli utenti di Facebook concedono la loro autorizzazione all’accesso ai dati personali con molta facilità, anche perché non leggono o non riescono a capire in maniera esatta l’uso che verrà fatto delle loro informazioni.

Inoltre non bisogna dimenticare, sempre come ha fatto notare il Wall Street Journal, che spesso le applicazioni non accedono soltanto ai dati dell’utente singolo, ma anche a quelli dei suoi amici su Facebook.

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