App Store – Diritto di reso, chi paga?

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Anche l’App Store svela i suoi nei, e se frontalmente gli utenti sono assolutamente lieti dei servizi che offre, non è propriamente così per tutti gli sviluppatori in erba che potrebbero fare fortuna ma…?

Sviluppare per molte società o semplici programmatori totalmente indipendenti con la voglia e soprattutto le conoscenze di programmazione e di grafica, l’App Store rappresenta la mecca ideale per tentare la scalata e diventare ricchi e famosi. Questa opportunità di finire sul dispositivo portatile di Apple, che conta milioni di utenti, potrebbe anche rivelarsi un boomerang contro gli stessi che decidono di rilasciare questo applicativo.
 
Se infatti la casa di Cupertino guadagna un utile parziale dalle vendite dei prodotti attravers o lo store, esiste anche una clausola che tutela completamente l’utente ma che va a caricare le spalle del programmatore. Se infatti dopo 90 giorni che viene acquistata una applicazione questa non piace più, si può scegliere di essere rimborsati in toto e di conseguenza di riavere la somma spesa per intero. Quest’ultima però di un 30% viene richiesta allo sviluppatore, che potrebbe trovarsi a pagare parecchio se realizza applicazioni inutili o che non soddisfano il pubblico.

 
Foto tratta da maximumpc.com

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