Anonymous ha deciso di agire contro il GP di Formula 1 in Bahrain. L’obiettivo è stato quello di riuscire a boicottare il Gran Premio, per protestare contro la repressione dei diritti civili che viene attuata nel Paese. A questo scopo da parte degli attivisti sono stati oscurati i siti www.f1.com e F1-racers.net. Inoltre è andato in down anche il sito del ministero dell’Interno del Bahrain. Il messaggio degli hacker è stato piuttosto esplicito. Infatti è apparso un testo sulle pagine dei siti non più raggiungibili, dove gli attivisti di Anonymous che il popolo del Bahrain ha dovuto subire varie forme di torture.
Ecco che cosa diceva esattamente il comunicato di Anonymous: “Per oltre un anno il popolo del Bahrain ha combattuto l’oppressione del regime del re Hamad bin Al Khalifa. Ci sono stati omicidi in strada, percosse, torture, gas lanciato nelle abitazioni, rapimenti e distruzioni ad opera della polizia“.
Il comunicato continua: “Il regime resiste a ogni riforma e continua a brutalizzare la popolazione, la situazione è tragica e peggiora ogni giorno. Per questo il GP del Bahrain andrebbe boicottato, perché garantisce profitti importanti al regime, che ha promesso di sparare sugli oppositori: hanno già iniziato punizioni di massa e continueranno“.
Inoltre gli attivisti hanno rivolto un appello, affinché venga messa in atto la liberazione di Abdulhadi Alkhawaja, operatore umanitario, che è da 70 giorni in sciopero della fame. Gli attivisti spiegano che Abdulhadi Alkhawaja non ha commesso nessun crimine. Il regime lo punisce soltanto perché ha osato invocare il rispetto dei diritti umani a vantaggio del popolo. Anonymous chiede che Abdulhadi Alkhawaja venga liberato e con lui anche gli altri prigionieri.
Inoltre viene chiesto di fermare l’uso di gas lacrimogeni sul popolo. Il gruppo attivista che agisce oscurando e colpendo in vari modi i siti internet non si arrende di fronte alla violazione dei diritti umani ed utilizza proprio la rete per protestare contro il regime.
Anonymous può essere considerato un fenomeno di identità condivisa su internet, che ha agito in diverse occasioni. Addirittura un misterioso video su YouTube ha ipotizzato anche in passato un attacco di Anonymous contro Facebook. Si è parlato anche di un attacco molto più grande da parte degli attivisti che operano in rete.
Era stato ipotizzato infatti che Anonymous avesse intenzione di spegnere internet in tutto il mondo il 31 marzo. Questi attacchi non sono mai avvenuti, ma Anonymous di certo non resta a guardare laddove vengano compiute delle violazioni ai diritti umani.