Come preannunciato in questo post dedicato a Satoshi Nakajima, pare proprio che Android avrà il suo personale one-stop shop per le applicazioni, rendendo semplice agli sviluppatori la diffusione delle proprie creazioni, nonché agli user di poterle acquistare/scaricare.
Nonostante l’Android Store non sia ancora stato ufficialmente confermato, il capo progetto Andy Rubin ha dichiarato alla conferenza per gli sviluppatori Google I/O:
“Sarebbe un grande beneficio per tutta la community di Android procurare uno spazio in cui le persone possono scaricare in modo assolutamente sicuro contenuti, e in cui gli sviluppatori possono essere corrisposti per il proprio lavoro. Non avremo fatto il nostro lavoro finchè non avremo studiato qualcosa che aiuta sia sviluppatori che distribuzione.”
Un Android app store riveste in pieno ciò che Andy Rubin desidera quindi.
Diversamente dal “feudo” iTunes app store, apparentemente la licenza Apache di Android presuppone che un telefono possa essere realizzato e distribuito in diverse modalità: sia con incluso uno store built-in, nel quale ad esempio possano essere rese disponibili le apps di qualsiasi parte terza, sia completamente senza store, poiché i distributori finali possono fare ciò che desiderano col codice. Sarà interessante poter comparare ciò che verrà sviluppato dalle terze parti per Android e per iPhone.