Adsl: il 10% della popolazione italiana non ce l’ha, ma per fortuna qualcuno pensa alle zone di cui la Telecom se ne infischia

adslIeri sera ho visto un servizio molto interessante a Report che parlava di adsl in Italia.
La situazione nel nostro paese non è delle più rosee, ci sono ben 6 milioni di utenti (il 10% della popolazione, di cui facevo parte anche io fino a 4 mesi fa), a non essere raggiunti dalla banda larga. Non tutte le città ne sono coperte, non tutti i quartieri delle città, figuriamoci tutti i paesi più o meno piccoli che chiamiamo campagna.
Questo perché alla Telecom non conviene installare le sue antenne in centri abitati da cui non ricaverà centinaia o migliaia di contratti nel breve periodo. Claro.
Senza contare che, dove esiste, è la più cara in Europa.

Anche se, come ha detto Milena Gabanelli, la giornalista conduttrice del programma

L’unione Europea ritiene di fondamentale importanza l’accesso generalizzato alla banda larga per la crescita delle imprese e lo sviluppo dei servizi pubblici di un paese.

Ma per fortuna ogni tanto qualcuno con un po’ di generosità d’animo e spirito di sacrificio, che non pensa al guadagno immediato nelle cose, si lancia in iniziative imprenditoriali rischiose ma necessarie per lo sviluppo del suo territorio.
Il bell’esempio viene dalle Marche, dove la SIC1 ha portato l’adsl dove gli abitanti dei paesi sparsi sulle colline della provincia di Ancona la chiedeva da 4 anni alla Telecom, che ha sempre fatto orecchie da mercante.
La Sic1 è una società a completa partecipazione pubblica che un anno fa ha portato la banda larga con servizio wireless installando una serie di antenne che rimbalzano il segnale alle successive, rendendolo disponibile lungo una dorsale che va da Chiaravalle a Castelleone di Suasa, l’ultimo comune ai confini con la provincia di Pesaro, per una distanza di 40 km.
In molti paesi le antenne vengono montate sui campanili in modo da non essere nemmeno notate e da non deturpare il paesaggio.
E i costi per i comuni sono stati davvero bassi, per aderire alla società è bastato versare solo 1000 euro, poi tutte le spese d’installazione e allaccio erano a carico della Sic1.
Stefano Ricci, direttore della società, ha spiegato qual è l’atteggiamento giusto con cui si devono affrontare progetti di questo tipo

Supponiamo, se io devo fare un sistema di progetto per Chiaravalle, non posso chiedere a Chiaravalle 10.000 euro, 20.000 euro di bonus diciamo per realizzare questo progetto. Me lo devo costruire da solo, devo essere in grado di portarlo avanti per farlo rendere e di recuperare i soldi per restituirli alla banca stessa.

E, commenta Luca Chianca

Senza utilizzare soldi pubblici a fondo perduto, questa società in poco più di 2 anni è arrivata ad avere circa 80 comuni come soci occupando un mercato che prima non esisteva, riuscendo a soddisfare tutti o quasi.

Ogni tanto qualche buona notizia viene anche dall’Italia, vi ricordo l’iniziativa del comune di Pordenone e dei comuni della costiera amalfitana sul wifi gratis, ma quasi sempre è solo per merito di persone lodevoli, mentre gli italiani sono impegnati a seguire gli sviluppi dell’ultimo caso di omicidio patinato e si indignano per cose che esistono da sempre ma forse se le erano dimenticate.

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