Adobe Systems propone sandbox per il suo Adobe Reader

Adobe Reader Sandbox
La Adobe Systems ha recentemente investito parecchie risorse al fine di risolvere quanto prima possibile i numerosi problemi di sicurezza informatica che hanno visto protagonista Adobe Reader, ovvero il proprio lettore di file con formato Portable Document Format. Per impedire un qualsiasi tipo di operazioni ai numerosi malintenzionati, tutte le prossime versioni del famoso lettore PDF saranno dotate di una sandbox, ovvero uno strumento che consente l’esecuzione di codice in maniera del tutto separata dal sistema, al fine di aumentare la sicurezza degli utenti.

La società californiana di San Jose, leader nella realizzazione di prodotti destinati alla grafica digitale, ha ammesso di aver rubato l’idea a Google e Microsoft che hanno fornito un’eccezionale collaborazione per l’introduzione di questa tecnologia già da tempo utilizzata dalle due società per i loro prodotti come Chrome ed Office.
 
Il principale compito della sandbox sarà quello di bloccare tutte le eventuali chiamate in scrittura dal codice presente all’interno dei documenti. Tale operazione dovrebbe proteggere il personal computer da accessi indesiderati e non autorizzati. In un secondo momento sarà invece implementata una protezione sulle chiamate in lettura al fine di evitare la classica operazione di furto di password o informazioni personali.
 
Il nuovo sistema di protezione sarà piuttosto valido quando il lettore è utilizzato come plugin direttamente durante la navigazione Internet. Secondo quanto riferito dalla società di Charles Geschke e John Warnock, si prevede il supporti per i maggiori browser ma non è previsto uno sviluppo per sistemi diversi da Windows.

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