Non contento di essere un produttore di PC, Tablet e Smartphone al CES di LasVegas Acer presenta il proprio servizio di Cloud Computing denominato AcerCloud, un servizio basato sulla nuvola che permetterà la fruizione di contenuti tra smartphone-tablet-PC indipendentemente da dove il contenuto sia originato. A differenza di tutto quanto abbiamo visto fino ad oggi in termine di servizi Cloud, AcerCloud permetterà la condivisione per soli 30 giorni.
AcerCloud si pone in questo senso come un servizio cloud al 100% ma di natura temporanea, il limite dei 30 giorni è un limite importante ma che permetterà alla stessa Acer di alleggerire il carico sui propri server. Il funzionamento è semplice, se ad esempio viene catturata una foto da smartphone (Acer con Android, in preparazione per Windows Phone), AcerCloud inserisce la foto in un servizio chiamato PicStream che la rende disponibile per 30 giorni da qualsiasi dispositivo, il trentunesimo giorno la foto rimane disponibile nello smartphone originario che l’ha scattata.
Nessuna sincro remota come siamo abituati nei vari Dropbox o iCloud, un concetto diverso di gestire la nuvola, sfruttando al meglio le risorse e senza sovraccaricare i server, unica giustificazione al limite dei 30 giorni che come tale potrebbe minare il servizio sul nascere. E’ senza dubbio vero che una volta prodotto il file ha una vita di utilità e condivisione che è molto veloce, ciò non toglie che si abbia la necessità di rintracciare questo file anche in tempi successivi, operazione che AcerCloud non potrà fare.
Dal momento che il 2011 è stato un anno che ha fatto conoscere i benefici del Cloud al grande pubblico, logico quindi che i produttori provino a ritagliarsi il proprio spazio all’interno della nuvola, in questo contesto AcerCloud si pone non solo come uno dei primi (insieme ad iCloud non vi sono altri servizi di produttori di hardware) ma anche in una formula diversa che non necessariamente è destinata a non piacere. Siete utenti Acer? Che ne pensate dei 30 giorni?