5 distro di Linux che non sono abbastanza famose

[galleria id=”77″]Avete sempre desiderato gettarvi nel mondo di Linux ma non ne avete il coraggio? Ci sono per voi diverse distro che fanno della facilità d’utilizzo la loro bandiera: parliano di Ubuntu in primis, ma anche OpenSUSE, e la lista potrebbe continuare. Quanto a lungo? Parecchio.
In effetti c’è una tale abbondanza di offerta che tantissime distribuzioni del sistema operativo con il pinguino inside vengono lasciate da parte. Ingiustamente.

Le seguenti varianti poco conosciute di Linux sono tutte molto valide, particolarmente facili eppure invitanti anche per chi di sistemi open source se ne intende, ma vuole un sistema comodo e stabile. Qui non troverete capolavori di flessibilità o customizzazione adatti a power user (per i quali mi riservo la possibilità di offrire delle scelte alternative in futuro)… Troverete lavori amichevoli, fatti con il principiante come obiettivo. E se anche siete un pochino più smaliziati, niente vi impedisce di fare un giro su uno di questi gioiellini: potreste rimanere piacevolmente sorpresi!

  • Sabayon: è il frutto del lavoro di un team italiano (il fondatore è trentino per la precisione), e si tratta di un tentativo ben riuscito di rendere Gentoo Linux una distro alla portata di tutti. Da una base difficile da gestire per chi non è un “esperto di pinguini”, è stato così creato un sistema comodo, e bello da vedere (infatti di base usa KDE), che ben poco ha da invidiare ad Ubuntu e compagnia bella. Include sia driver proprietari che open source (per comodità).
  • gOS: un sistema un po’ sfortunato, è nato assieme al computer economico che per qualche tempo è stato venduto sugli scaffali di Walmart. Ora si è risollevato ed è tornato in grande stile con la sua terza versione! Pensato per i netbook, è un sistema molto leggero che sposta gran parte delle sue funzionalità online (all’inizio la “g” davanti al nome fu presa per un “Google OS”, visto che è proprio sulle web app di Mountain View che fa affidamento). In ogni caso la sua comodità e rapidità lo rende utile per qualsiasi computer che venga utilizzato principalmente per navigare sul web, ricevere email e generalmente vivere la “vita 2.0”.
  • Mint: una distro basata su Ubuntu, come molti altri progetti open source fa della sua community la sua forza, coinvolgendo gli utenti in un dialogo continuo con gli sviluppatori. E’ nato per creare un Linux già ricco di codec integrati, permettendo una certa flessibilità nella lettura dei formati dei file multimediali, sconosciuta presso la stragrande maggioranza delle distribuzioni. E’ forse anche più user friendly del genitore adesso, con un sistema di installazione dei pacchetti sotto forma di web app e una configurazione a prova di principiante. Come Arch Linux (l’esatto opposto in termini di user friendliness), Mint si evolve pezzo per pezzo, senza una roadmap precisa: l’influsso delle richieste degli utenti si sente particolarmente in questa scelta!
  • PCLinuxOS: altro sistema desideroso di attirare gli utenti molto inesperti del mondo dell’open source, è nato come una costola di Mandrake (oggi Mandriva). Si configura con facilità grazie ad una serie di wizard, ed è data speciale attenzione nel garantire da subito la connettività per il wi-fi, argomento alquanto scabroso su molte distro (anche quelle ritenute “facili”). Nutrita, ma piuttosto standard, la dotazione di suite per la produttività e la multimedialità, che come in Mint sfruttano driver closed source. Questa distro va a tutti gli effetti considerata un piccolo fenomeno: sebbene sia un derivato diretto di un’altra distribuzione di cui usa molti componenti, e nonostante sia regolarmente ignorata e fuori dai riflettori, ha un nutritissimo gruppo di fan. Perchè? Beh, è presto detto: è seria, fa quello che deve fare e non dà problemi.
  • Vector: questa distro canadese deriva da Slackware (e con questo credo di aver scelto tutte le parentele più interessanti in questa lista!), e come fa Sabayon per Gentoo cerca di renderla digeribile a chi non desideri esperienze pinguiniche estreme. E’ davvero compatta e veloce, ed utilizza Xfce come ambiente grafico, una scelta azzeccata per chi non vuole sprecare risorse inutili. Al contrario della genitrice viene ben fornita di tool e software adatti all’uso domestico e anche alla configurazione intuitiva del sistema… Intuitiva ma non troppo! In ogni caso Vector è sconsigliabile come prima distro di Linux.

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