[galleria id=”78″]Il post della scorsa settimana, nonostante avesse una “taglia” rispettabile, era ovviamente uno sguardo microscopico sul gigantesco mondo dei sistemi operativi open source. E proprio a causa dell’argomento ne richiamava un altro simile, dedicato stavolta ad una serie di distro più ostiche, meno tolleranti e probabilmente più soddisfacenti da usare. Sempre che siate già abituati a mangiare pane e shell!
Le distribuzioni della scorsa settimana erano poco famose, o per precisare si trattava di progetti conosciuti a chi segue la scena di Linux, ma un po’ estranei a riflettori e grandi titoli. Quelle di oggi sono (almeno in parte) popolarissime, anche se generalmente vengono sconsigliate a chi si affaccia per la prima volta al mondo dei pinguini, o a chi pur essendo esperto desidera acutamente una vita facile. Questo perchè vi lasciano un enorme potere di controllo e di personalizzazione, con tutte le difficoltà e i pericoli annessi e connessi.
Chiaramente, con questo articolo non intendo rivolgermi ai guru dell’open source, ma a chi ha iniziato a guardarsi attorno nel mondo di Linux e vorrebbe mettere alla prova qualcosa di nuovo, o magari proprio METTERSI alla prova, e fare una cernita delle distribuzioni con da sperimentare. Dopotutto, il bello di Linux è che nessuno vi costringe a rimanere legati ad una singola filosofia!
Importante
Prima di iniziare la carrellata, voglio solo rendere noto un punto che più o meno tutti i fan di ogni genere di pinguino ripetono a tempi immemorabili: leggete la documentazione. Nessun sistema è impossibile da digerire se avete la pazienza di fare un po’ di ricerca preparatoria!
- Debian: la capostipite di molte famiglie di distribuzioni, Debian è un grande simbolo per tutta la comunità GNU, ai cui principi il progetto aderisce fanaticamente. Il suo team è stato responsabile di una lista infinita di passi avanti per tutto il mondo di Linux, poi incorporati in tante altre distribuzioni: un esempio chiave di tale prograsso è il sistema di gestione dei pacchetti, ora comune un po’ dappertutto ma nato proprio su Debian. Esso fornisce all’utente (beh, all’admin) il potere di installare con efficienza e facilità ogni genere di software. La gigantesca, attivissima comunità Debian mette a disposizione migliaia di pacchetti sicuri che rendono questa distro quella più completa in assoluto. D’altro canto, se non sapete dove andare e dove cercare, rischiate di perdervi… Ma allo stesso tempo, non vi mancherà mai il supporto della comunità per orientarvi fra i repositories ufficiali e non ufficiali. Debian in versione “fisica” generalmente viene fornito in 5 dischi. Il primo CD o DVD fornisce il sistema operativo, gli altri 4 DVD sono di applicazioni e pacchetti, che sono decine di migliaia. Alternativamente (soluzione decisamente migliore) potete installare il sono CD degli essenziali, e scaricare da Internet il resto (quel che è necessario). Debian, insomma, può essere “complesso” e “completo” esattamente quanto volete voi!
- Slackware: “Quando conosci Slackware, conosci Linux”, dicono i fan di questa distro, una delle più simili alle radici Unix. Fatta per essere il colmo dell’essenzialità, è comunque dotata di quel genere di elegante economia che non può non mandare in sollucchero il vero geek. Ha molte particolarità che la rendono unica, ma essenzialmente si tratta di una distro eccezionalmente stabile, supportata sin dal 1993 dall’affetto e l’amore dei suoi fan. All’inizio, dopo essere “sopravvissuti” ad un’installazione senza GUI ma niente affatto complessa, potreste incontrare un grosso problema: se non vi siete debitamente documentati, farete immediatamente a pugni con il sistema di gestione dei pacchetti PkgTools, che non possiede alcun controllo delle dipendenze. Questo vi costringerà a controllare con attenzione quale software installate, oppure a cercare degli strumenti che controllino al posto vostro. Del resto, però, questo è il prezzo della totale libertà d’azione!
- Gentoo: Questa distro è famosa per essere compilata dal codice sorgente grazie a Portage, il suo sistema di gestione dei pacchetti. Nota anche per essere chiamata come il pinguino più veloce dei sette mari, una volta che avete tutto ben installato e configurato in effetti fa il suo dovere come se fosse stata creata apposta per il vostro sistema. Il problema, appunto, è arrivare a questa situazione ideale! Infatti il procedimento richiederà decisamente più tempo rispetto a quello necessario per installare una distribuzione già pronta in binari come Debian. Se avete PC vecchiotti, potrebbero volerci letteralmente dei giorni, di fatto.
- Arch: di Arch un nostro lettore ha già parlato abbondantemente in un articolo ad essa dedicato. Questa distro vi mette in mano un’imponente documentazione ed un sistema senza fronzoli pronto per essere riplasmato ad immagine e somiglianza del suo futuro utente. Certo, dovrete mettere mano ai file di configurazione, avrete a che fare con PacMan, un manager dei pacchetti unicamente testuale… E potrete scegliere di ricompilare tutto quel che volete tramite l’Arch Building System. A fronte di una curva di apprendimento un po’ ripida, Arch offre grandi prestazioni anche su vecchi sistemi.
- Linux From Scratch: questa non è una distribuzione, ma un progetto che fornisce istruzioni passo passo e le basi software per costruire autonomamente un sistema Linux personale completamente dai codici sorgente. In poche parole, potete farvi la vostra distribuzione, magari imparando un buon numero di nozioni che vi mancano e che riguardano le viscere del nostro sistema operativo open source preferito. Ovviamente si tratta di un processo più arduo rispetto all’installazione di una distro, e se non altro richiede una buona conoscenza dell’inglese e grande familiarità con GNU/Linux. Onestamente, non posso che ammirare chi si voglia imbarcare in una simile impresa!
Chiaramente, i pareri di chi queste distro le usa o le ha usate sono caldamente benvenuti!
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