2 ricerche su Google generano il CO2 di una teiera che bolle

data center google
Un data center di Google nel 2000 (foto di Stephen Shankland -CNetNews). Chissà quanto sono cresciuti in 8 anni!
 
Stando a Alex Weissner-Gross, fisico dell’Università di Harvard, Google non è poi così verde come potrebbe sembrare ad un esame superficiale… Anzi, secondo lui potrebbe addirittura essere una piaga per l’ambiente!  

In effetti i centri di elaborazione dati come quelli usati dalla Grande G sono delle strutture che usano enormi quantità di energia, e stando ai calcoli del pluri-laureato ricercatore mentre bollire una teiera genera 15g di anidride carbonica, una ricerca sul famoso motore ne genera quasi la metà, 7. Google non divulga i dati sulla sua bolletta dell’elettricità, nè ha mai comunicato le posizioni precise dei sui centri dati, sparsi in giro per il mondo. Si sa per certo però che gli algoritmi che li gestiscono mettono i server “in competizione”, ed ogni volta che schiacciamo invio su una nostra ricerca si scatena una vera e propria gara a chi risponde per primo. Talvolta, si tratta di server molto lontani da noi, e sebbene questo metodo sia favoloso per quello che riguarda la velocità e l’efficienza, lo stesso non si può dire del risparmio energetico. Se i calcoli di Weissner-Gross fossero veri, insomma, la corporation di Mountain View potrebbe essere un vero e proprio eco-mostro.
 
Weissner-Gross ha anche creato un progetto chiamato CO2Stats, che misura per voi quanta anidride carbonica produca il vostro sito e, dietro pagamento di un certo canone mensile, lo renda carbon neutral investendo nell’energia rinnovabile.
 
Aggiornamento: Google ha risposto allo scienziato, sostenendo che per una ricerca, Google tipicamente usa meno energia del nostro PC domestico, e che ciascuna ricerca produce 0,2 grammi di CO2. Secondo Mountain View, i suoi data center sono i più efficienti del mondo, e Google stessa ha investito l’anno scorso ben 45 milioni di dollari nelle fonti di energia rinnovabili.

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