
Il settore dei browser, una volta dominato da Internet Explorer, in questi ultimi anni ha visto la comparsa di Firefox, Safari e Chrome. Numerosi utenti però hanno sempre preferito utilizzare l’uno o l’altro in base alle performance relative alle diverse operazioni da effettuare. Questo, unita all’abitudine di collegarsi da più postazione, ha reso necessaria la sincronizzazione dei segnalibri tra i differenti software per la navigazione Internet, in maniera assolutamente indipendente dal tipo di sistema operativo utilizzato.
L’applicazione più diffusa è Xmarks, nato in predenza col nome di Foxmarks, molto diffusa tra la popolazione del World Wide Web e totalmente gratuita, o almeno fino ad oggi. Infatti, lo scorso 27 settembre, è stata annunciata la chiusura del servizio poiché non è stato possibile riuscire a trovare le necessarie risorse economiche per continuare lo sviluppo e coprire le spese di 2 milioni di dollari l’anno.
La donazione volontaria di 7 dollari richiesta agli utenti sembrerebbe non aver funzionato, in quanto solo lo 0,001% degli utenti ha accolto l’invito. L’unica soluzione per evitare la chiusura è quella di trovare almeno 100.000 persone disposte a versare un contributo tra i 10 ed i 20 euro l’anno per utilizzare il famosissimo servizio. Una cifra assai irrisoria se si pensa ai benefici.
Al fine di valutare se esista davvero un numero sufficiente di persone disposte ad aiutare la compagnia, è stato aperto un account su PladgeBank dove gli utenti possono aderire all’ultimo appello.
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