http://www.trackback.it/articolo/world-of-warcraft-ci-spieghera-come-comportarci-in-caso-di-epidemia/1711/

A volte i videogiochi riflettono un po’ i caratteri psicologici e comportamentali della società, tra di noi c’è un serial killer sanguinario che gode nel vedere le secchiate di sangue (Rammit), un casual gamer che potrebbe passare un giorno intero su un gioco senza mangiare né dormire ma poi non giocarci più per il resto della sua vita (Merovingio), una da ore di rompicapo o da gioco di strategia che non conclude le campagne e abbandona (Ienetta) e…tu Kaesar che giocatore sei? Che bel profilo ne esce fuori? ;)
Se i videogiochi sono un po’ lo specchio della società, chi meglio di World of Warcraft, con i suoi 6 milioni e mezzo di utenti, può aiutare gli studiosi nell’interpretare il comportamento umano in caso di scoppio di un’epidemia? Senza chiaramente mettere davvero a rischio le persone. ;)
E’ quello che hanno fatto due ricercatori delle Università di Boston e del New Jersey, i quali hanno studiato le modalità di diffusione di un virus mortale all’interno della comunità di multiplayer online, e le strategie da loro attuate per sopravvivere.
La scoperta sarà pubblicata nel numero del prossimo mese della rivista The Lancet Infectious Diseases, e pare che sarà di grande aiuto nella comprensione di come un virus mortale possa esplodere e degli effetti che avrebbe all’interno di un gruppo sociale.
Tutto è nato da un errore del software che nel settembre 2005 inserì nell’organico dei personaggi un losco serpente alato chiamato Hakkar, che doveva fungere da ostacolo ad un piccolo gruppo di personaggi, solo i più forti.
In realtà ha fatto scoppiare una vera epidemia, al di fuori dalle previsioni dei programmatori, iniziando a trasmettere il proprio sangue avvelenato da un virus finché non ha contagiato quasi tutte le zone e tutti i giocatori.
Gli studiosi allora sono stati in grado di osservare quanto rapidamente e largamente la malattia si fosse diffusa, e allo stesso tempo hanno potuto valutare le risposte dei giocatori all’esplosione.
Grazie alle caratteristiche del videogioco, che porta i suoi utenti sparsi per il mondo a rimanere incollati al proprio schermo per molte ore, con un investimento importante di emozioni nei confronti dei propri alter ego virtuali, i ricercatori affermano che lo studio dell’ambiente dei videogiochi offre una stuzzicante corrispondenza ai reali comportamenti sociali e sarà di grande aiuto per sviluppare la migliore strategia con la quale affrontare il fiume di informazioni in caso di crisi.
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Fonte | TimesOnline