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Guaio in arrivo per le mappe di Google, che sono minacciate dall’Iran a causa di errore riscontrato nella zona del Golfo Persico. Su Google Maps infatti si nota come non sia specificato Golfo Persico, ma è indicato con un nome piuttosto generico: Golfo Arabo. Uno sbaglio, si potrebbe dire, solo che in Iran il tutto è degenerato in vari sospetti, anche perché la responsabilità è da imputare ad una multinazionale americana. Non corre molta simpatia in effetti tra Iran e Stati Uniti.
Google, anche involontariamente, è andato a rispolverare vecchi conflitti, che da sempre hanno interessato questa zona del Medio Oriente, facendo dello sbaglio geografico un vero e proprio caso. Il tutto sembra richiamare la nota guerra fra Iran e Iraq. Lo stesso Saddam Hussein aveva sfruttato la confusione tra persico e arabico per portare avanti le sue ambizioni di espansione territoriale, senza tenere conto delle varie etnie che abitano il territorio.
Abbiamo visto come su Google Maps è possibile rintracciare anche indicazioni strane e assurde. Ma si tratta di curiosità che possono essere tollerate in diverse parti del mondo, ma a quanto pare non presso i regimi totalitari, specialmente se questi ultimi nutrono rancori nei confronti dell’America.
Il portavoce del ministero degli Esteri Ramin Mehmanparast ha affermato espressamente che, secondo il parere dell’Iran, la società di Google sia stata assoldata dal Governo americano e per questo abbia giocato con le tecnologie per lanciare una vera e propria provocazione.
Google, per tutta risposta, ha specificato che si è trattato solo di un refuso, che è dovuto all’aggiornamento costante delle sue famose mappe. Un semplice errore quindi, come in Google Maps la città che non esiste.
Ma questa volta la questione appare molto più delicata. A livello generale c’è un coinvolgimento molto sentito. Ad esempio su Facebook ci sono molte pagine che esortano Google a dare la giusta definizione al noto golfo.
Tra l’altro molti iraniani in tutto il mondo minacciano di boicottare Google Maps, finché la società di Mountain View non avrà rimediato all’errore commesso, il quale, per quanto sia stato involontario, ha causato fin troppe polemiche.
Non ci resta che seguire la vicenda e vedere come andrà a finire il conflitto fra Iran e Google. La questione in ogni caso è complicata e non sembra che possa essere risolta con delle semplici scuse da parte della multinazionale. Chi potrà convincere l’Iran che il tutto è avvenuto in buona fede e che non c’entra il Governo degli Stati Uniti?
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