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Mosab Ragab ha annunciato la prossima diffusione di una piattaforma di social network destinata agli utenti appartenenti al movimento islamista dei Fratelli musulmani. Non si tratta affatto ad una concorrenza alal celebre piattaforma realizzata da Mark Zuckerberg, ma proprio come Facebook permetterà ai diversi utenti la condivisione di informazioni ed immagini senza il rischio di vedersi offesi da immagini raffiguranti Maometto e giudicate offensive. Il sito, ancora in fase sperimentale, registra già migliaia di accessi ogni giorno.
Ikwhanbook non vuole essere un simbolo di protesta ma è più un tentativo di riunire i numerosi fedeli all’Islam utilizzando le nuove forme di comunicazione digitale. In Egitto l’informazione alternativa passa attraverso Internet, spiega Ragab, ed è proprio questa che ha permesso di portare in carcere i poliziotti accusati di aver ucciso il ragazzo 28enne Khaled Mohammed Said colpevole di aver diffuso in rete un video sui traffici illeciti della polizia.
La Fratellanza su Internet è molto attiva con altri siti come Ikhwansearch, IkhwanTube o IkhwanWiki tutti ispirati ai più famosi Google, YouTube e Wikipedia e temutissimi dal governo egiziano che cerca di contrastarli bloccandone l’indicizzazione. Tale operazione dimostra l’autorevolezza delle informazioni contenute in questi portali.
Issandr El Amrani ha spiegato che il tentativo non è assolutamente quello di oscurare i siti Internet originali, quanto più rappresentare una ribellione alla politica di Mubarak.
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