http://www.trackback.it/articolo/aumentare-le-performances-di-windows-i-luoghi-comuni-2/8098/
Come abbiamo già detto in precedenza, mantenere un computer in perfetta salute è essenziale per assicurarci una durata media al di sopra dei fatidici 2 anni della garanzia, ma spesso siamo noi artefici stessi della fine prematura del nostro amato PC.
Windows ne è l’esecutore materiale, noi i mandanti. L’unico metodo per salvaguardarsi è evitare di seguire le cosiddette “word of mouth” che circolano su internet ed è per questo che, facendo seguito al post precedente, continuiamo l’opera di smitizzazione delle hints e tricks che girano in Rete.
Pulire il registro aumenta la performance
Il registro di Windows è un mastodontico database di ogni singola possibile ed immaginabile impostazione di qualsiasi applicazione del vostro sistema. Stando a logica, pulirlo migliorerebbe la performance, no? Questo è il pensiero che viene spesso inculcato per far vendere o scaricare i registry cleaners, che in realtà agiscono soltanto su una esigua parte delle chiavi di sistema, non migliorando minimamente la performance.
L’unico caso in cui è suggeribile pulire il registro di sistema è quando ci si trova faccia a faccia con qualche problema di disinstallazione di software particolarmente mal strutturati: in tal senso l’unico supporto valido potrebbe essere CCleaner e comunque anche in caso di utilizzo di questo software il consiglio è quello di verificare sempre le voci di registro evidenziate dal programma, prima di cancellare qualsiasi cosa.
Pulire, deframmentare e potenziare la RAM con i Memory Optimizer
Se fate una ricerca su Google, vedrete che ci sono tanti prodotti che affermano di “ottimizzare la RAM per rendere il computer più veloce”. Non credete a niente di tutto ciò. Tutti questi prodotti fanno più o meno la stessa cosa: utilizzando una funzione API di Windows, forzano le applicazioni a scrivere la loro memoria sul pagefile oppure allocano e deallocano grandi quantità di memoria velocemente in modo che Windows sia costretto a scrivere nel pagefile qualsiasi altra cosa.
Entrambe le tecnologie fingono di avere liberato la RAM, in realtà avviene uno scambio in peggio: una RAM veloce, ma un hard disk molto più lento.
Una volta che dovrete accedere ad una applicazione allocata nel pagefile l’accesso sarà così lento che potrete bervi tranquillamente un caffè prima che sia iniziata…e al bar, intendo, non in ufficio!
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