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Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità garante delle comunicazioni, durante l’annuale relazione in Parlamento ha lanciato un allarme sull’elevato numero di smartphone, chiavette Internet e dispotivi mobili, che potrebbero presto condannare la rete mobile italiana al collasso. La previsione di quella che sembra una catastrofe annunciata è un chiaro messaggio al Governo di Silvio Berlusconi per impostare una politica per incentivare la banda larga mobile liberalizzando le frequenze da destinare agli Internet Service Provider attraverso delle aste.
L’Unione Europea è recentemente intervenuta per suggerire a tutti gli stati di sfruttare le frequenza liberate dalla TV anlogica, grazie all’avvento del digitale terrestre, sfruttandole proprio per la connettività mobile, preparandosi così all’arrivo della nuova tecnologia 4G. Intanto proprio pochi giorni fa è stato approvato un piano che vedeva riassegnare le frequenze liberate dalla televisione analogica proprio al digitale.
Proprio in quell’occasione non era stata mostrata alcuna attenzione al wireless ma, in seguito alla denuncia del presidente dell’Agcom, la situazione sembra adesso ribaltata. Secondo gli esperti del settore delle telecomunicazioni, l’interessamento delle istituzioni potrebbe favorire uno sviluppo più rapido e di qualità di nuove infrastrutture che possano ammodernizzare il nostro paese ancora in gran parte isolato dal World Wide Web.
Intanto le diverse compagine telefoniche affermano che le reti mobili italiane non hanno poi questi grandi problemi ma è comunque consigliabile non prendere con leggerezza tali allarmi ed investire uteriori risorse.
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